CENTRO ACCADEMICO STUDI UFOLOGICI

G.O.R.A.T.

( GRUPPO OPERATIVO RICERCHE AVVISTAMENTI TERRITORIALI )


Un misterioso oggetto transita di fronte alla luna

RELAZIONE SULLO SKY-WATCH DEL 28/03/2004

La notte del 28/03/2004, alle ore 02.00 Jerry Ercolini e Rodolfo Ghinato effettuarono uno Sky-Watch lungo il fiume Adige, in prossimità di Barbuglio, una piccola frazione di Lendinara (RO).
Nonostante il cielo si presentasse nuvoloso, si riusciva ad osservare molto bene la Luna, che era quasi piena. La temperatura si aggirava sui 14-15° e a tratti soffiava un leggero e basso vento proveniente da Nord e che sfiorava gli argini del fiume.


Arrivati sul posto, Rodolfo posizionò il telescopio rifrattore 700x60 in direzione della Luna, a circa 45° rispetto al suolo, mentre Jerry collegò la fotocamera reflex Nikon F65 con telextender ed oculare da 25 mm alla focale del telescopio. Il tutto era ben posizionato sul terreno tramite treppiede.
La fotocamera era caricata con pellicola Kodak Infrared B/N, con un tempo di scatto pari ad 1 sec., mentre il flash automatico era stato disattivato.


Erano circa le 02.45 quando Jerry incominciò a scattare in successione diversi fotogrammi della Luna, anche con il passaggio di nuvole, che oscuravano leggermente la visuale. Dopo quasi due ore d’appostamento e senza aver notato nulla, i due fecero ritorno alle proprie abitazioni.

La settimana seguente fu sviluppata la pellicola. Il secondo fotogramma rivelava la presenza di uno strano oggetto luminescente di forma ovoidale, che partiva dal basso e si dirigeva verso l’alto, rilasciando una strana scia che tagliava l’immagine della Luna.
La foto fu esaminata in primis assieme a Dino Colognesi, successivamente dal Direttore dell’USAC: immediatamente quest’ultimo ci confermò la stranezza di quell’oggetto e predispose ulteriori analisi più dettagliate.

Così, mentre Dino riesaminava la foto direttamente dal negativo, sottoponendola a vari filtraggi, ottenendo come risultato l’effettiva presenza di un corpo solido anomalo in movimento, Jerry applicava alcune formule per il calcolo degli ingrandimenti dell’immagine, allo scopo di ottenere una misura approssimata delle reali dimensioni dell’oggetto luminoso.

 

Reperti fotografici - Cliccare per gli ingrandimenti

La prima foto è l'originale, le altre sono le elaborazioni grafiche al computer per evidenziare i particolari.

 

Calcolo delle dimensioni reali dell’oggetto

Dividendo la lunghezza focale del telescopio (in mm.) per la lunghezza focale dell’oculare (in mm.), si ottengono gli ingrandimenti:

     Lung. focale telescopio
I = -------------------------
     Lung. focale oculare

Cioè 700 mm diviso 25 mm danno 28 ingrandimenti.
Sapendo che un oculare da 25 mm ci dà un Campo Apparente di 56°, dividendo il Campo Apparente per gli ingrandimenti s’ottiene il Campo Reale inquadrato: 56°/28 ingrand. = 2°.

Il Campo Reale si può convertire in piedi a 1000 yard di distanza (misura anglosassone), moltiplicando per una costante pari a 52.5, ottenendo così un valore di 105 piedi a mille yard, che equivalgono a circa 30.45 mt a 900 mt di distanza.

Dividendo i 30.45 mt per i 28 ingrandimenti, s’ottiene un valore di 1,0875 mt, che è la misura reale di ogni singolo millimetro d’immagine inquadrata nell’oculare.
L’oggetto impresso sul negativo riportava le seguenti misure:

1.5 mm di lunghezza
1 mm di larghezza

Moltiplicando questi due valori per 1.0875 mt, s’ottengono le dimensioni reali dell’oggetto:

1.63 mt di lunghezza
1.08 mt di larghezza

La scia rilasciata dall’oggetto sul negativo è di 14 mm. Effettuando lo stesso calcolo, s’è ottenuto uno spostamento di 15.21 metri.
Avendo la misura reale dello spostamento ed il tempo dello scatto della fotocamera, che era di 1 secondo, s’è potuto ricavare la velocità dell’oggetto in quel preciso istante:

V = S/t cioè 15.21 mt/sec.

Avendo posizionato il telescopio ad un’angolatura di 45° circa rispetto al suolo, il nostro Direttore dell’USAC, tramite un semplice calcolo trigonometrico, ha potuto ricavare anche la quota d’altitudine dell’oggetto:

 

L’angolo ACB è di 45°, mentre la distanza dell’oggetto, situato in nel punto A dall’osservatore, situato nel punto C (al suolo) è di 900 mt, come da calcolo. Moltiplicando tale distanza per il cos 45° s’ottiene la lunghezza del lato AB del triangolo rettangolo ACB, ossia l’altezza dell’oggetto all’orizzonte, che risulta di circa 636 metri.
Applicando anche il semplice teorema di Pitagora allo stesso triangolo rettangolo s’ottiene lo stesso risultato
.

Per tutta la durata dello Sky-Watch i due membri del GORAT non notarono alcunché di anomalo, sia ad occhio nudo che dal telescopio…ma la pellicola all’infrarosso sì!
Erano inoltre le 02.45 del 28 marzo, la notte in cui si passava dall’orario solare a quello legale…Una coincidenza?