GLOBO LUMINOSO SUL MANTOVANO

  

        L’11/08/1995 l’inquirente socio dell’USAC, Dario Benatti, redige il seguente rapporto testimoniale, interrogando l’allora 41enne operaia Nadia P. (il cognome viene omesso in questo resoconto per volontà della testimone).

 

Località: S. Croce di Sermide (MN)

Data dell’avvistamento: 03/06/1995

Ora: 23.30

Durata: 20 minuti circa

Testimoni: Nadia P., Ermete P. e Bruna C.

 

    

        “Mentre nella data e ora indicate rientravo a casa in compagnia di mia nipote dodicenne, imboccando l’incrocio di S. Croce di Sermide, in direzione Magnacavallo, mi sono accorta della presenza di un globo giallo stazionare al di sopra delle piante del cimitero. Nello stesso istante questo globo si dirige verso di me, davanti alla mia auto, ad un’altezza di circa 10 metri e con un’angolazione rispetto al suo di 45°.

        Nonostante lo sbigottimento proseguo la marcia, notando come quella luce mi preceda alla mia stessa esatta velocità, anche quando rallento a 20 Km/h l’andatura per vedere meglio di cosa si tratti. A questo proposito mi sono anche esposta con la testa fuori dal finestrino onde scartare un eventuale riflesso sul vetro. Era un globo giallo, diventato poi di un colore arancio vivo, di circa 1 metro di diametro, i cui contorni erano, però, ben delimitati solo in alcuni punti. Ben delimitato era invece il contenuto, vale a dire una sagoma a forma di goccia (vedi disegno) con diametro di circa 45-50 cm (il disegno in prospettiva non dà ragione delle misure, N.d.A.). Accanto a questa sagoma, dello stesso colore ogni tanto appariva e scompariva un’altra sagoma uguale di dimensioni più ridotte, di circa 25 cm. Questo per ben tre volte nel tratto di 1 Km di strada percorsa prima di arrivare a casa. Davanti a me c’erano altre due auto i cui conducenti probabilmente dovevano aver visto anche loro quelle luci sferiformi, ma non ne sono sicura, in quanto essi non davano segni di alcuna manifestazione.

        Mia nipote era spaventata ed io cercavo di rassicurarla con atteggiamento tranquillo. Arrivati a casa, entro per il passo carraio, mentre il globo si ferma esattamente all’inizio di questo come se mi aspettasse. Convinco mia madre a salire in macchina assieme a noi due per inseguire questa luce, che nel frattempo si spostava lungo la strada. Fatti 50 metri, mi accingo a rientrare per riportare a casa mia nipote, perché appare molto agitata. Faccio scendere anche mia madre, mentre sale mio padre. Nel frattempo il globo si era fermato sopra una casa, nel punto dove io avevo fatto inversione di marcia. Riprendo l’inseguimento, ma dopo qualche chilometro perdiamo quel globo luminoso, che nel frattempo aveva assunto una colorazione bianca. Rientrati a casa io e mia madre ci disponiamo in due stanze separate per disegnare quello che avevamo visto. I due disegni coincidevano perfettamente!”.

        L’équipe tecnico-scientifica dell’USAC, intervenuta immediatamente in loco, ha eseguito accurate indagini strumentali, interrogato gli altri testimoni, parenti di Nadia, traendone le dovute conclusioni.

        Il globo luminoso è apparso ad Est e scomparso verso Ovest. La distanza minima dal testimone era di circa 10 metri, così pure l’altezza dal suolo. Le dimensioni apparenti dello sferoide erano una volta e mezzo il diametro della Luna piena a distanza di braccio teso. La zona in questione è sottoposta spesso a fenomeni meteorologici violenti, come grandine, vento anomalo. Chi vi è nato conosce bene la fenomenologia. Da documentare la presenza del “fienile dei frati” in un convento situato in una zona  detta “Dosso del diavolo”, dove 30-40 anni prima sarebbero scomparse delle persone di vecchia età. Anche nel medioevo la zona, poco abitata, non fu nuova all’avvistamento di luci notturne. La gente del luogo lo sa ma non ne parla volentieri. Durante la prima guerra mondiale piccoli globi luminosi seguivano ad altezza d’uomo le persone (raccontano gli anziani). Altra stranezza è che nel mese d’Agosto in quelle zone pianeggianti sembra aleggiare un freddo anomalo.

        Secondo Nadia e gli altri testimoni, il globo luminoso sarebbe sparito in direzione di Dragoncello, proprio attraverso il “Dosso del diavolo” o il “Dosso dell’inferno”, come viene anche chiamato. Con la nebbia chi va a caccia in quei luoghi è destinato a perdersi. Ai primi del ‘900 precipitò un bolide ai confini tra il mantovano e il modenese. Circa 10 anni prima, a 500 metri da casa sua, Nadia P. racconta che un ragazzo va a trovare di sera la sua fidanzata. Viene seguito da una grossa luce, una palla di fuoco. Per paura finisce nel fossato. Corso in casa della ragazza, invita lei e i suoi genitori ad uscire per osservare il fenomeno. Il globo era sparito. Anche lo zio di Nadia, di Poggio Rusco, circa tre anni prima, era uscito nel cortile per prendere la sua auto, quando s’avvide della presenza di un globo luminoso in lontananza, il cui alone emetteva una luce solida non dava fastidio agli occhi e non si rifletteva sull’asfalto. Poco dopo sparì.

Cosa dedurre da tutto questo? Le congetture sono tante. Forse la più appropriata è l’indicazione di una matrice aliena, escludendo del tutto un fulmine globulare, che ha caratteristiche estremamente differenti.

benatti1.jpg (332166 byte) Apparizione della sfera luminosa sopra l'auto.

benatti2.jpg (354191 byte) Abitazione di Nadia P.

benatti3.jpg (3408073 byte) Cartina del mantovano