News sul caso Burisch


(Giacomo Casale)


Dan Burisch

Si aggiungono nuovi elementi alla vicenda del microbiologo Dan Burisch (vedi anche il mio articolo”Dreamland”). Qualcuno ha fatto notare allo scienziato che le descrizioni dell’Entità Biologica Extraterrestre di nome J-Rod, con cui egli avrebbe interagito durante il suo servizio presso l’Area 51, differiscono nei racconti di altri testimoni oculari.
Dan, in una lettera inviata al controverso ufologo americano Bill Hamilton, ha risposto alle domande concernenti l’apparente disparità nella descrizione di J-Rod tra quanto contenuto nel briefing governativo, cui ha avuto accesso, e la propria esperienza presso l’installazione S4 di Groom Lake.
Ecco la risposta di Dan Burisch:
“Caro Bill,
ho ricevuto informazioni di eccellente provenienza che forniscono una risposta definitiva ai due punti di discussione. Le informazioni (circa gli alieni – n.d.a.) mi furono fornite nel corso di un briefing del Governo (# Q-91-740 king) a cui non prestai molta attenzione, in quanto ero più interessato alle considerazioni di carattere biologico.
Il J-Rod (è opportuno precisare che a volte Burisch usa questo termine per designare l’intera razza degli alieni e non un singolo esemplare – n.d.a) di Los Alamos (non più in vita) era un altro J-Rod arrivato per cooperare con il J-Rod di S4.
Il J-Rod di Los Alamos proveniva da Pyr di Zeta Reticuli mentre quello di S4 da Gliese.
Entrambi furono mandati sulla Terra presso la località P-52y nel deserto dell’Arizona come squadra combinata di emissari scientifici che si suppone atterrò nel New Messico e fu accolta dai rappresentanti del Majestic12. Il rapporto diceva che il crash avvenne nei pressi di Kingman, Arizona (si faceva forse riferimento al famoso UFO crash del 1953? – n.d.a).
Il rapporto alludeva anche ad un terzo EBE morto sul luogo dell’impatto del disco; non vi erano altre informazioni su di esso. All’epoca supponevo si trattasse di un briefing, ma il rapporto era redatto più con lo stile di un file di archivio e conteneva parti di informazioni più particolareggiate rispetto ad altre che lo erano di meno.
Il rapporto continuava indicando che i J-Rods di Pyr (che da ora definirò la “Società dei 52”) stanziati a Gliese erano quelli che soffrivano di una percentuale più alta di neuropatie periferiche.
La pressione parziale di idrogeno più alta e le temperature normali ambientali più basse riducono i sintomi di neuropatia. La Società dei 52 è tale che un approccio utilitario e severo viene mantenuto sui suoi individui. Mentre i J-Rods e quei rappresentanti scientifici di Zeta Reticuli (Società dei 45) non soffrono di neuropatie attive periferiche. Tutte e due le tipologie aliene presentano un aspetto magro e bassa statura.
Il rapporto indicava che i”52” presentavano un aspetto da “Sindrome di Cockayne” (rara malattia genetica che provoca pesanti alterazioni nello sviluppo fisico e mentale – n.d.a.) e un’altezza (in posizione eretta) variante tra i 90 cm. e i 107 cm. I “45” stanno in posizione più eretta e appaiono significativamente più alti (posizione normale). Ci sono anche differenze anatomiche come varianti nelle protuberanze del cranio e nella grandezza degli occhi.
I “45” sono abituati a respirare approssimativamente in un ambiente con il 18% di ossigeno, mentre i “52” sono capaci di acclimatarsi allo stesso livello, quando la neuropatia non è esacerbata, con pressione parziale supplementare di idrogeno. Il rapporto indicava chiaramente che la terapia iperbarica fu applicata sia ai “45” sia ai “52”, con i “45” sufficientemente resistenti all’atmosfera attuale così come i “52” (con terapia iperbarica supplementare ed intermittente). Il rapporto non specificava quando J-Rod fu relegato permanentemente ma è chiaro che egli, pochi anni prima della mia interazione con lui, avrebbe potuto sopravvivere nella nostra atmosfera, seppur per brevi periodi .
Durante il tempo della prima introduzione alla “Società dei 52”, fu chiaro che essi non potevano sopravvivere al di fuori della sfera pulita pressurizzata. Infatti furono usate variazioni atmosferiche per controllare il comportamento del “52”, attraverso l’utilizzo di rinforzo negativo indotto da pressione umida (io non sono mai stato coinvolto in questo tipo di attività).



J-Rod

Il dossier/Briefing governativo includeva anche prospettive politiche e sociali.
Prima del mio coinvolgimento, il suo status “formale” (di J-Rod – n.d.a.) fu cambiato da “ospite” a “prigioniero”, come se ci fosse stato uno scisma tra le autorità umane e la Società dei 45.
Mi fu mostrato anche un aggiornamento dell’attività politica delle “canaglie” (rogues nel testo originale – si allude ad alieni ostili? n.d.a.). I “52” furono tenuti in stato di arresto ed il sospetto del nostro governo si estese alla loro razza. Le “canaglie”, residenti al tempo dei “45”, non rappresentavano la società dei “45”. Ciò causò il sospetto nelle autorità umane che le “canaglie” erano realmente responsabili della Società dei 52 e perciò agivano sotto la copertura della maggioranza e non separati come un distinto gruppo minoritario.
Mi sembrò di capire che le “canaglie”, nel tentativo di giustificarsi, stavano anche tentando di cambiare la linea temporale in maniera tale da non estinguersi fra settemila anni tra le società dei 45 e dei 52. Può essere utile rammentare che, stando ai libri di storia dei J-Rods, dovrebbe verificarsi un cataclisma che andrà ad influire sul processo evolutivo, frutto di migliaia di anni di evoluzione, degli J-Rods e dei “Fratelli di Orione”.
La nota di Burisch continua con l’esposizione di dati scientifici relativi alla fisiologia dei “J-Rods” ed alla patologia neuronale che li affligge, che ho ritenuto di non riportare per non appesantire inutilmente l’articolo (chi volesse approfondire l’argomento può dare riferimento alla fonte citata in basso).
A parere di chi scrive un dato emerge chiaro: il governo USA ha volutamente fornito ai suoi collaboratori (e quindi anche a Burisch) solo una parte dell’intero quadro, sicuramente molto più complesso e articolato, delle interferenze aliene sul pianeta Terra. Ciò spiegherebbe anche le apparenti contraddizioni in cui a volte incorrono i cosiddetti “rivelatori”.
Tale strategia, sapientemente infarcita di disinformazione, agevola enormemente il lavoro di copertura dei servizi di intelligence.
Ma ormai il muro di omertà, eretto dalla potenze mondiali attorno al fenomeno UFO, si sta inesorabilmente sgretolando.

Fonti: