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51: Bob Lazar e la retroingegneria aliena ...
Pubblicato sul numero di Maggio 
2003 di PARK NEWS:
mensile dell'Abruzzo (TERAMO)
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multimediaedizioni@virgilio.it
 
In pieno deserto del Nevada, 200 Km a nord della scintillante Las Vegas, esiste 
un'installazione militare vicino a Groom Lake talmente segreta da non comparire 
su nessuna carta geografica della zona. In questa installazione militare, nota 
come "Area 51" oppure "Dreamland" (la terra dei sogni), il Pentagono fin dal 
1954 ha sviluppato per conto della Central Intelligence Agency (CIA) tutti gli 
aerei coperti da segreti militari, cominciando dall'aereo spia "U2", passando 
per il "Blackbird SR71" , l'F117 Stealth, il bombardiere Stealth "B2", fino ad 
arrivare al nuovissimo "Aurora" che vola all'incredibile velocità di Mach 8 (8 
volte la velocità del suono). La zona è strettamente sorvegliata da militari 
armati, e nessun aereo può sorvolare il suo spazio aereo che è il più protetto 
degli Stati Uniti. E' quindi comprensibile come la zona sia sempre stata avvolta 
dal più fitto mistero, dovuto anche dal fatto che l'Aeronautica Militare ed il 
Governo degli Stai Uniti continuano a negarne addirittura l'esistenza. Ma un 
fatto assolutamente imprevedibile avrebbe provveduto, almeno parzialmente, a 
sollevare quel velo di mistero e segretezza. 
Il 25 Luglio del 1990 gli spettatori di KLAS TV, una televisione locale di Las 
Vegas, durante la trasmissione "UFO: the best evidence" ascoltarono l'esplosiva 
intervista rilasciata dal fisico nucleare Robert Lazar al conduttore George 
Knapp: 
Knapp: Prego, ci descriva la sua esperienza. 
Lazar: Ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero 
stato assunto come esperto di laboratorio per la base S4, che è una base dell'US 
Navy. 
Knapp: Dov'è ubicata questa base? 
Lazar: Si trova a circa 20 Km a sud di Groom Lake e a circa 180 Km a nord di Las 
Vegas. 
Knapp: Le hanno detto quale lavoro avrebbe fatto? 
Lazar: Mi hanno detto che si trattava di un lavoro ad alto contenuto tecnico, 
qualcosa che mi avrebbe interessato. 
Knapp: Da quando ha cominciato a fare rivelazioni pensa che il suo telefono sia 
sotto controllo? 
Lazar: Si. Ho un rivelatore che si attiva molte volte. 
Knapp: Qual è stata la ragione che l'ha spinta a divulgare queste informazioni? 
E' stato perché la importunavano? 
Lazar: Si. Essenzialmente era per fermare tutto questo. Quando tentai di avere 
copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esisteva più e che 
io non ero mai nato all'ospedale in cui nacqui. Questo mi fece riflettere 
seriamente su quello che stava succedendo. Così ho richiesto il curriculum dei 
lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era 
sparito. Così presi la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch'io, 
come il mio passato. 
Knapp: Così anche a Los Alamos risultava che non l'avevano mai assunta? 
Lazar: Esatto. 
Knapp: Dopo che il suo resoconto è apparso in televisione cosa è successo? 
Lazar: Mi hanno fatto sapere che mi sono molto vicini. 
Knapp: Era preoccupato per la sua vita? 
Lazar: E' questo il motivo per cui ho detto tutto ai microfoni. E' un modo per 
cautelarsi da eventuali sparizioni. 
Knapp: E' ancora preoccupato? 
Lazar: Si. 
Knapp: Parliamo ora della tecnologia che ha visto, della prima volta che ha 
visto qualcosa che a suo parere non era terreno. 
Lazar: La prima esperienza fu con il reattore antimateria. 
Knapp: Ci spieghi che cos'è, come funziona e cosa fa. 
Lazar: E' un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All'interno 
della sfera c'è una scaglia di elemento 115, che è un elemento molto pesante. Il 
115 nell'interno crea un campo gravitazionale ed espelle onde gravitazionali, 
che sono poi amplificate nella parte bassa dell'apparecchiatura. In generale, 
questa tecnologia ci è virtualmente sconosciuta. 
Knapp: Abbiamo visto il modello e le foto. Ci sono parti in movimento? 
Lazar: Non individuabili. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. 
Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse 
fatto. E se si poteva produrre con materiale terreste. 
Knapp: Cosa si può fare con un generatore di antimateria? 
Lazar: Trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha 
come rendimento solo 8 decimi dell'1% della trasformazione della materia in 
energia. 
Knapp: Come funziona? 
Lazar: Apparentemente il 115, bombardato con protoni, rilascia particelle di 
antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all'interno del reattore 
con generazione di calore. All'interno del sistema c'è un generatore termoionico 
a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica. 
Knapp: Questo reattore antimateria com'è collegato al campo gravitazionale? 
Lazar: Il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto 
grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all'impiego del 115 
il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso la 
parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che 
provvedono ad aumentarle di intensità. 
Knapp: Che cosa ha imparato sulla gravità? 
Lazar: La gravità è un'onda. E' stato ipotizzato che la gravità sia una 
particella chiamata gravitone, ma questo non è esatto. E' in definitiva un'onda 
che può essere ottenuta da un elemento come il 115. 
Knapp: Cosa si può fare con questo campo gravitazionale? 
Lazar: Si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo 
e lo spazio. Così facendo si può avere un diverso modo di viaggiare. Così, 
invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si 
porta a sé la destinazione senza muoversi. 
Knapp: Molti scettici dicono che gli alieni sono troppo distanti nello spazio - 
tempo per arrivare fino a noi. Ma questa tecnologia che ci illustra rende 
irrilevante questa considerazione. Giusto? 
Lazar: Esattamente. Quando distorci il tempo non c'è più un riferimento normale 
del tempo stesso, e questo è tutto ciò che fa la gravità che tu produci. 
Knapp: Cioè si può viaggiare avanti o indietro nel tempo? 
Lazar: Non necessariamente. Alla base del disco volante ci sono i tre generatori 
di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di 
fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato 
sulla destinazione. Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano la 
spazio verso quel punto. Tutto questo avviene con la distorsione del tempo, così 
la velocità è teoricamente infinita. 
Knapp: La prima volta che ha usato il reattore antimateria che esperimenti ha 
eseguito? 
Lazar: Gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto 
forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della 
deviazione della luce. 
Knapp: Era come se avessero creato un buco nero? 
Lazar: Si, potrei dire che c'è un'analogia. 
Knapp: Che cos'è il 115, e perché dice che non può essere prodotto sulla Terra?
Lazar: E' un elemento molto pesante. Nella carta degli elementi sulla Terra, che 
noi abbiamo sintetizzato, ne abbiamo 106. Dal 103 in avanti questi elementi si 
disintegrano fino al 106. Gli scienziati ritengono comunque che, fra il 113 ed 
il 116, gli elementi dovrebbero essere stabili. E questo è vero perché il 115 
esiste. E' stabile. Ma sarebbe impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo 
elementi pesanti come il bismuto e il plutonio, che vengono messi in un 
acceleratore e bombardati con protoni, immettendo così protoni nei loro atomi 
per incrementarne il numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantità 
infinita di potenza e tempo. 
Knapp: Che altre proprietà ha un elemento così? 
Lazar: Ha una grande capacità di produrre energia. Messo comunque nel generatore 
antimateria ha una grande capacità di distruzione. Inimmaginabile se usato come 
arma. 
Knapp: Come che cosa? Cosa causerebbe mezzo chilo di 115? 
Lazar: Un chilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate all'idrogeno di 
10 megatoni l'una. Un chilo corrisponde, come dimensioni, a due prugne. 
Knapp: La gente che ci chiama non crede molto a queste affermazioni. Credono che 
lei abbia lavorato in S4, ma credono che il 115, i dischi volanti, i generatori 
di antimateria siano progressi nostri di cui lei non era a conoscenza. 
Lazar: Innanzitutto, è impossibile produrre il 115. E poi tutti quelli che 
lavorano alla base sono là per scoprire come sono fatte queste cose. I materiali 
ci sono completamente sconosciuti. L'idea del progetto è di riprodurre tutto ciò 
con materiali terrestri. Ovviamente, si trattava di cose trovate, o dateci. 
Knapp: Da dove arriva il 115? Che tipo di ambiente può produrlo? 
Lazar: Secondo me il 115 può trovarsi alla periferia di una supernova, o attorno 
ad un sistema binario, dove c'era maggiore massa durante la formazione, dando 
così la possibilità di formazione di elementi pesanti. 
Knapp: Così ha visto un generatore di antimateria, un sistema di propulsione 
gravitazionale, il 115 e ha letto dei rapporti con informazioni a dir poco 
sconvolgenti. Ce ne può parlare? 
Lazar: La ragione per cui non l'ho mai fatto prima d'ora è perché si trattava 
solo di rapporti. Erano solo parole scritte sulla carta, e potevano essere una 
fonte di disinformazione. Certamente, ciò che lessi sul 115 aveva avuto un 
riscontro pratico nel laboratorio in cui ho lavorato. I rapporti erano sugli 
alieni e perfino sulla religione. C'erano fotografie di alieni, rapporti di 
autopsie, molte informazioni. 
Knapp: Qual'era il loro aspetto? 
Lazar: Erano i tipici Grigi. Una creatura alta circa 1,2 metri, una testa larga 
priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe. Magri. 
Knapp: Cosa diceva l'autopsia? 
Lazar: Ho visto dei corpi in esame. L'interno era scuro come se l'elemento 
principale che li componeva fosse il ferro, e sembrava che vi fosse solo un 
grande organo che riassumeva in sé le funzioni di cuore, fegato, polmoni, ecc... 
Il rapporto, in fin dei conti, riportava solo pesi e misure senza peraltro 
tirare alcuna conclusione. 
Knapp: Diceva almeno da dove arrivavano? 
Lazar: Si, un rapporto diceva che arrivavano dal Reticolo 4. 
Knapp: Dove si trova questo Reticolo? 
Lazar: Mi è stato detto che venivano dalla costellazione Z, e per Reticolo 4 
intendevano il quarto pianeta da quel Sole. Nello stesso rapporto la Terra era 
indicata come Solar 3, cioè il terzo pianeta dal nostro Sole. 
Knapp: Lei ha letto molto sugli UFO. E' possibile che abbia mischiato quelle 
informazioni con queste apprese nei laboratori? 
Lazar: No. Io sto lontano dai ricercatori UFO e non voglio essere associato a 
loro. Non faccio ricerche in merito. Mi interessa leggere, ma niente di più. 
Knapp: Qualche ricercatore UFO dice che lei ha fornito informazioni segrete 
mentre lavorava nei laboratori di S4 e collaborava con loro. E' vero? 
Lazar: Non con i gruppi ufologici. Ho detto qualcosa a qualcuno, ma di più non 
posso dire. 
Knapp: In definitiva, stava rompendo i giuramenti fatti al governo. Cosa le ha 
fatto pensare che fosse necessario? 
Lazar: Pensi alla grandezza di cosa sta succedendo... Tutta la tecnologia deve 
restare segreta, fino a che avremo il controllo della stessa, ma certamente il 
profilo generale di ciò che accade non può essere tenuto segreto, né agli 
americani né al resto del mondo. Divulghiamo i fatti basilari. Ad esempio, che 
almeno una volta queste astronavi sono venute sulla Terra e ci hanno lasciato 
qualcosa da analizzare. 
Knapp: Cosa significherebbe dare questa tecnologia ad un laboratorio che possa 
svilupparla in massa? 
Lazar: E' difficile dirlo. Si avrebbe un modo di viaggiare completamente 
diverso. E cosa succederebbe se si potesse modificare il tempo? Questo prima di 
tutto sfocerebbe in un profondo dilemma filosofico. 
Knapp: Pensa che tutto questo verrà mai divulgato? 
Lazar: Personalmente credo di no. 
Dopo questa intervista l'ufologo e scienziato Jacques Vallèe andò a casa di Bob 
Lazar, per cercare di coglierlo in contraddizione, dimostrando in tal modo che 
era soltanto un mistificatore. Ma si rese subito conto che Lazar possedeva un 
vocabolario tecnico preciso, che rifletteva seriamente sulle domande prima di 
rispondere; in definitiva dava prova di una conoscenza della fisica atomica non 
facilmente accessibile per un profano. Una ulteriore conferma alle teorie 
fisiche sui viaggi nello spazio - tempo, descritte da Lazar nel 1989, si è avuta 
nel Marzo del 2000 da un articolo scritto dall'autorevole fisico Paul Davies 
sulla rivista "Le Scienze". Cosa significa tutto questo, che Bob Lazar era 
effettivamente a conoscenza dei tanti segreti gelosamente custoditi all'interno 
della misteriosa Area 51? Questa domanda rimarrà purtroppo senza risposta, 
perché il Dott. Robert Lazar oggi è praticamente irreperibile. 
Giovanni Zavarelli - Maggio 2003