QUANDO E’ VERAMENTE IL CASO DI CONTATTARE UN GRUPPO UFOLOGICO PER UN AVVISTAMENTO?

di  Sandro Accorsi

 

  Sarà capitato a molti, specialmente d’estate, quando si sta all’aria aperta per un numero maggiore di ore, di vedere in cielo oggetti facilmente riconducibili ad aerei o altri oggetti volanti convenzionali, ma a volte è sicuramente capitato che qualcosa non tornava, magari semplicemente perché non tutti hanno una estesa conoscenza dei mezzi aerei in circolazione sopra le nostre teste.

Siccome in campo ufologico è necessaria la massima serietà prima di sbilanciarsi in dichiarazioni che possono rivelarsi dannose per se stessi e per tutto l’ambiente occorre sgombrare il campo da tutte le possibilità che prevedano mezzi convenzionali.

Ma come procedere oggettivamente, quali sono le caratteristiche che possono lecitamente insospettirci? Innanzitutto va precisato che esiste una suddivisione nelle tipologie di fatti ufologici che è stata creata dal Dr.J.Allen Hynek, astronomo e già direttore aggiunto dello Smithsonian Astrophysical Observatory di Cambridge, al quale l’USAF a partire dal 1947 affidò le indagini militari sul fenomeno.

La suddivisione prevede Incontri Ravvicinati del Primo Tipo (in cui avviene semplicemente l’avvistamento a breve distanza da parte di un osservatore di un oggetto volante anomalo, non riconducibile a spiegazioni convenzionali), Incontri Ravvicinati del Secondo Tipo (in cui l’oggetto interagisce con l’ambiente circostante comprendendo in esso sia elementi naturali che oggetti di vario genere come per esempio le automobili il cui motore tende per esempio a fermarsi) e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (in cui l’avvistatore ha la possibilità di percepire visivamente la presenza degli esseri presenti all’interno dell’aeronave).

In questo articolo ci limiteremo al primo tipo di incontri ravvicinati in quanto rappresenta una tipologia di fatti il cui verificarsi è più comune.

Una prima distinzione che va fatta è tra Osservazione Diurna e Osservazione Notturna.

OSSERVAZIONE NOTTURNA: Di notte le capacità visive sono molto ridotte e di conseguenza le luci dei velivoli, dei satelliti artificiali, dei palloni sonda e dei corpi celesti possono essere scambiati e confusi per UFO.

In realtà ognuno dei velivoli od oggetti sopra menzionati possiede luci con caratteristiche definite che li rendono riconoscibili.

1-Luci fisse: sono quasi certamente stelle o pianeti;

2-Luci mobili: va analizzato il tipo di movimento e considerata la continuità o l’alternanza del movimento.

Se il movimento è alternato saremo di fronte a un aereo, riconoscibile anche per il colore delle luci di posizione, mentre un movimento costante può essere indicatore della presenza di meteore, satelliti o palloni sonda illuminati dai raggi solari. E’ chiaro però che se il movimento alternato è di tipo zigzagante, erratico, evoluente a foglia morta e per di più l’oggetto presenta continui cambiamenti di colore e interagisce con l’ambiente circostante provocando disturbi su impianti radio o ad alimentazione elettrica, saremo di fronte a qualcosa meritevole almeno di maggiore considerazione.

Così come sarebbe meritevole di considerazione un oggetto che si muova sì in maniera costante ma a velocità vertiginosa, con variazioni di traiettoria ad angolo retto e ascensioni improvvise, magari accompagnate anch’esse da variazioni repentine nel colore del presunto aeromobile.

Nella tarda estate e nell’autunno del 1997 si è assistito in Emilia Romagna, Toscana e Lazio ad apparizioni improvvise di luci descriventi le più strane traiettorie e accompagnate dalle più svariate colorazioni; nello stesso periodo si verificarono anche transiti di meteore e bolidi cosicché gli astronomi più vicini agli ambienti più ortodossi si prodigarono a spiegare che tutte le luci notate erano meteore e bolidi; peccato per loro però che alcuni degli avvistamenti rilevati in quel periodo riguardassero anche luci caratterizzate da traiettorie ascendenti e non è dato di sapere che bolidi e meteore una volta entrati nell’atmosfera terrestre e catturati dalla forza di gravità possano andare verso l’alto.

OSSERVAZIONI DIURNE: Anche in pieno giorno la nostra vista può venire ingannata quando si osserva il cielo in certe condizioni. Influiscono sulla nostra percezione:

-il punto di osservazione;

-l’angolazione rispetto all’oggetto avvistato;

-fenomeni di rifrazione della luce sulle superfici o sugli oggetti metallici.

Tutti questi fattori potrebbero impedirci di farci osservare la sagoma reale degli oggetti, mostrandoci solo una parte della figura che potrebbe apparirci sferica, tubolare, circolare o cilindrica come quella di molti UFO riportati in letteratura.

Inoltre vanno anche qui considerati i movimenti compiuti dall’oggetto che si osserva:

1-OGGETTI DIURNI STAZIONANTI: Possono essere elicotteri, aquiloni oppure veri UFO, confondibili tra loro perché tutti in grado di compiere manovre improvvise e repentine; occorrerà considerare quindi anche altre variabili quali tempo di stazionamento, colore, rumore, interazione eventuale con l’ambiente, velocità e modo di scomparire dalla vista.

2-OGGETTI IN MOVIMENTO CONTINUO O ALTERNATO: Nel caso di oggetti dotati di movimento continuo avremo quasi sempre la certezza di vedere un aereo, una mongolfiera o un pallone sonda.

Nel secondo potremmo vedere un aereo la cui apparente irregolarità di traiettoria può essere causata da riflessi di luce o condizioni meteo sfavorevoli; oppure un vero UFO nell’atto di compiere le classiche manovre erratiche riportate nei casi classici e più conosciuti; alcuni avvistamenti tuttora non spiegati riportano fenomeni di materializzazione dell’oggetto in un punto del cielo e immediata ricomparsa in un altro punto ben più distante.

3-OGGETTI SIGARIFORMI: in questa categoria rientrano anche oggetti di forma apparentemente tubolare o cilindrica simili a quelle che vengono definite vere e proprie “portaerei volanti” o “astronavi madri”. Il rischio è quello di vedere in realtà la sagoma di un dirigibile o di un pallone sonda. Soltanto la fuoriuscita dall’oggetto di altri mezzi più piccoli dotati di una propria autonomia motoria o il riscontro di caratteristiche inusuali quali luminosità della struttura, cambiamenti di colore continui e/o repentini e movimenti irregolari possono farci scattare in allarme e presumere di trovarci di fronte a un mezzo di provenienza extraterrestre.

Altrimenti, se l’oggetto sigariforme avvistato è dotato di movimenti regolari e costanti e l’avvistamento è di breve durata si tratterà di un aereo o del rientro nell’atmosfera di un satellite; se di lunga durata un pallone sonda.

FENOMENI ATMOSFERICI

Tra le possibili spiegazioni convenzionali vanno considerate anche fenomenologie di carattere atmosferico e meteorologico quali:

-nubi lenticolari, cioè formazioni nuvolose che hanno la caratteristica forma a “disco volante”;

-fulmini globulari, vale a dire probabilmente fenomeni di accumulazione energetica ad alta quota di cui ancora si sa molto poco e che alcuni esponenti del CICAP (Comitato Italiano di Controllo sulle Affermazioni riguardanti il Paranormale) cercano di spacciare come spiegazione definitiva al fenomeno UFO incuranti delle manovre di tipo intelligente descritte da piloti di aerei civili e militari (vedasi a proposito gli articoli di Roberto Doz), dal caso del povero Mantell nel 1947 ad oggi;

-“cane solare” che consiste in un fenomeno dovuto alla rifrazione dei raggi solari su cristalli di ghiaccio nell’alta atmosfera ed è responsabile di molti falsi avvistamenti da parte di piloti civili meno esperti;

-“cane lunare”, un alone luminoso di forma sferica che si forma accanto alla Luna.

Spero di avervi dato una serie di informazioni utili per sfrondare buona parte delle possibilità di errore e per quello che riguarda le vere e proprie investigazioni successive a questa fase di “scrematura” comunque estremamente importante, perché qualifica particolarmente ogni segnalazione.

Un saluto a tutti e a presto con altri interessanti argomenti di formazione sull’argomento.

 

Sandro Accorsi