I prodigi di Gregorio di Tours

di Antonio Marcianò

 

 

Gregorio di Tours (Clermont-Ferrand, 538-Tours, 594) è un religioso e scrittore francese. Fu vescovo di Tours dal 573. Autore di opere agiografiche (Liber in gloria martyrum, Liber in gloria confessorum etc.) è noto specialmente per la sua Historia Francorum (in dieci libri) che costituisce l'unica fonte per la conoscenza della storia francese in epoca merovingia. Sensibile al gusto del meraviglioso, lo celebrò negli Octo miraculorum libri. Il suo latino è vigoroso ed espressivo. Nell'VIII libro della Historia Francorum, Gregorio narra gli avvenimenti occorsi durante il regno di Childeberto II (sul trono dal 575, morto nel 596). Childeberto, per affermare la sua autorità regia, entrò in conflitto con l'aristocrazia dell'Austrasia, stretta intorno a Clotario II. Il sovrano condusse campagne contro gli Avari ed i Longobardi.

 

In un breve excursus, lo storiografo descrive dei prodigi che si manifestarono sotto il regno di Childeberto II. Sono per lo più fenomeni fortiani, ma un portento pare ascrivibile ad un avvistamento di oggetti volanti non identificati.

 

Così dipinge l'autore i meravigliosi fenomeni:

 

"Apparvero quindi molti prodigi. Infatti sulle anfore custodite nelle cantine delle case di campagna comparvero dei segni che in nessun modo poterono essere cancellati o abrasi... Nell'ottavo mese, dopo il periodo della vendemmia, si scorsero spuntare nuovi pampini e crescere grappoli deformi. [...] Nella regione settentrionale del cielo comparvero dei raggi. Alcuni asserivano di aver visto dei serpenti cadere dal cielo. Altri affermavano che una casa di campagna con le capanne circostanti e le persone che vi abitavano sparirono all'improvviso. Apparvero molti altri segni che sogliono preannunciare o la morte del re o calamità. In quell'anno la vendemmia fu scarsa, le piogge molto abbondanti ed i fiumi, a causa delle copiose precipitazioni, diventarono rapinosi".

 

E' difficile stabilire se i mirabilia, su cui indugia Gregorio di Tours, siano un tòpos letterario o se siano, invece, almeno in parte riferibili ad eventi realmente accaduti. I raggi nel firmamento potrebbero essere degli U.F.O., evocati con stupore e sgomento in altre cronache medievali? I segni apparsi sulle giare ricordano infestazioni e Poltergeist. I serpenti precipitati dal cielo richiamano alla mente le piogge di rane e di altri animali documentate dall'eccentrico giornalista statunitense, Charles Fort (1874-1932) nella sua celebre opera, Il libro dei dannati (1919). E' sbalorditiva la subitanea sparizione di una villa con i suoi abitanti.

 

Mancano altre testimonianze da incrociare con quella del vescovo di Tours per suffragare le mirabolanti notizie riportate nel passo sopra inserito: forse la sensibilità per il meraviglioso spinse lo scrittore ad impreziosire la sua opera con narrazioni straordinarie raccolte tra il popolo "superstizioso" o modellate su analoghe descrizioni reperite nelle fonti.

 

Comunque per coloro che sono appassionati di enigmi, i testi antichi e medievali riservano molte sorprese, sebbene non quanto i nostri attuali cieli e scenari.