LA SAGA DELLE EBE

 (Giacomo Casale)

 

“Vi è una sola cosa più potente dell’Informazione: la Disinformazione”

(Greg Bishop)

 

 

Nell’estate del 1979, William L. Moore lasciò il suo lavoro di insegnante, in una piccola cittadina del Minnesota, per trasferirsi in Arizona, dove sperava di intraprendere una carriera di scrittore. Moore era stato profondamente coinvolto nell’investigazione di un presunto UFO crash avvenuto nel luglio del 1947 a Roswell, New Messico. Un caso che Moore e Charles Berliz avrebbero reso noto l’anno seguente nel loro best-seller “The Roswell Incident”

 

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Figura 1: cover di una recente edizione  del volume”The Roswell Incident”

Dopo il suo trasferimento nel Southwest, Moore fu molto vicino a Coral e James Lorenzen,  i due veterani dell’ufologia statunitense che nel 1952 avevano fondato l’APRO (Aerial Phenomena Research Organization – Organizzazione per la Ricerca sui Fenomeni Aerei) una delle prime e più prestigiose associazioni civili di ricerca sugli Oggetti Volanti non Identificati. Moore entrò ben presto a far parte dell’organizzazione dei coniugi Lorenzen.

“The Roswell Incident” fu pubblicato nell’estate del 1980 e in settembre ebbe luogo un dibattito sugli UFO all’Istituto Smithsonian.

Moore lasciò la sua casa in Arizona e si recò a Washington D.C. per assistere al suddetto dibattito, e strada facendo cercò di promuovere il suo libro alla radio e alla televisione. Stando a quanto egli stesso avrebbe riferito sette anni più tardi, una serie di straordinari eventi avrebbero avuto inizio durante quel suo viaggio.

Moore aveva appena partecipato ad uno show radiofonico ad Omaha e si trovava nella sala di aspetto della stazione locale in attesa del suo volo, quando una receptionist gli riferì che un uomo al telefono chiedeva di lui.

L’individuo, che sosteneva di essere un colonnello dell’Air Force, esordì dicendo: “Penso che lei sia l’unico che ho sentito che sembra sapere di cosa sta parlando”. Egli quindi chiese se avrebbe potuto incontrare Moore per approfondire ulteriormente l’argomento.

 Moore rispose che avrebbe preso il suo aereo di lì a pochi minuti e che quindi non sarebbe stato possibile fare la “chiacchierata”, tuttavia si annotò il numero telefonico dell’uomo.

Figura 2 : da sinistra Moore, Shandera e Stanton Friedman

L’8 settembre, durante il viaggio di ritorno da Washington, Moore partecipò ad uno show radiofonico nella cittadina di Albuquerque. All’uscita dello studio radiofonico fu avvisato che vi era una chiamata telefonica per lui. L’uomo al telefono, che si identificò come un individuo della Base Kirkland, disse :“Penso che lei sia l’unico che ho sentito che  sembra sapere di cosa sta parlando”.

Moore ritenne quindi immediatamente ovvio che il misterioso individuo era lo stesso della precedente telefonata.

Poco dopo, Moore e il misterioso personaggio, che avrebbe in seguito chiamato Falcon, si diedero appuntamento presso un ristorante locale. Falcon, che si scoprirà essere il sergente maggiore dell’Air Force Richard Doty (ma Moore ha sempre decisamente negato ciò), disse che avrebbe indossato, come segno di riconoscimento, una cravatta rossa.

Questo primo incontro tra i due sarebbe stato l’inizio di una lunga relazione tra Moore (a cui nel 1982 si aggiunse il produttore televisivo Jaime Shandera) e dieci membri di un gruppo ombra connesso con l’intelligence militare  che (a suo dire) si opponeva al cover-up sugli UFO.

L’incredibile storia che emerse dal singolare rapporto di Falcon è la seguente: il primo UFO crash, con corpi di piccoli umanoidi grigi, avrebbe avuto luogo vicino Corona, new Messico, nel 1947. Due anni dopo un umanoide fu trovato vivo dalle squadre di recupero e condotto alla base militare di Los Alamos, ove fu “ospitato” fino alla sua morte avvenuta nei primi anni ’50.

 

 

Figura 3: ricostruzione pittorica di EBE-1

L’essere, denominato dagli scienziati EBE-1 (acronimo per Entità Biologica Extraterrestre),  fu il primo di tre alieni che il governo USA avrebbe avuto in custodia fino ad oggi.

Un capitano dell’Air Force, ora colonnello in pensione, fu il compagno inseparabile di EBE.

 Dapprima risultò impossibile comunicare con l’essere. Tuttavia in seguito fu impiantato un dispositivo nella sua gola che lo rendeva capace di parlare l’inglese. EBE-1, l’equivalente di un meccanico sulla nave spaziale, avrebbe riferito quello che sapeva sulla natura e gli scopi delle visite extraterrestri.

Successivamente all’incidente di Roswell, fu costituito, il 24 settembre 1947, con ordine esecutivo del presidente Harry Truman,  Majestic-12 (o MJ-12), il  segretissimo gruppo di studio sugli extraterrestri .

MJ-12  operava come un corpo politico. Il Progetto Aquarius è un gruppo ombrello, nel quale tutti i vari compartimenti che trattano problemi relativi agli Extraterrestri svolgono le loro funzioni. Il Progetto Sigma si occupava delle comunicazioni elettroniche con gli alieni, ed era parte di un progetto di contatto avviato dall’ Agenzia per la Sicurezza Nazionale sin dal 1964, a seguito di un atterraggio alieno avvenuto alla base Holloman, nel tardo aprile di quell’anno.

Nove razze di extraterrestri stanno visitando al Terra, uno di queste razze, i piccoli umanoidi grigi del terzo pianeta di Zeta Reticuli, sono stati qui per 25.000 anni e hanno influenzato l’evoluzione umana. Essi hanno anche creato le religioni. Alcuni importanti personaggi vogliono porre fine alla politica di cover-up e preparare il popolo americano alla realtà della presenza aliena attraverso l’intrattenimento popolare, inclusi film come  “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”(il cui momento topico è una versione cinematografica dello sbarco di Holloman), ed “E.T.”.

Presso il quartier generale della CIA a Langley, Virginia,   è custodito un ponderoso volume chiamato “La Bibbia”, una sorta di compendio di tutti i rapporti relativi ai vari progetti sugli Alieni.

Stando a quanto riferito da Moore solo nel 1989, egli avrebbe cooperato con le sue fonti dell’AFOSI (Air Force Office of Special Investigations), con Richard Doty in particolare,  facendo loro da informatore.  Gli insiders dell’AFOSI avevano riferito a Moore di essere particolarmente interessati al ricercatore Paul Bennewitz, e gli fecero capire che, come parte dell’accordo, egli avrebbe dovuto “controllarne i movimenti”. Inoltre Moore avrebbe dovuto, seppur con minor zelo, “tenere sotto controllo” l’APRO e diversi altri ricercatori UFO.

Moore apprese che diverse agenzie governative erano interessate alle attività di Bennewitz  e che volevano sommergerlo di false informazioni/disinformazione, per confonderlo.

Ma chi era Paul Bennewitz e perché era tanto importante per l’Intelligence?

La singolare storia di Bennewitz, un ingegnere elettronico di Albuquerque nel New Messico, inizia nel 1979 quando ha modo di avvistare e filmare strane luci nel cielo nei pressi della base aerea Kirkland AFB di Manzano, che dista a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

 In quel periodo Bennewitz, che era membro dell’APRO, investigava su un caso di rapimento da parte di alieni riguardante una donna di nome  Myrna Hansen, la quale sosteneva di aver avvistato, assieme al giovane figlio, un UFO mentre stava guidando su una strada rurale nei pressi di Cimarron, Nuovo Messico.

Coadiuvato da Leo Sprinkle, noto psichiatra ed ufologo, Bennewitz sottopose ad ipnosi regressiva la Hansen la quale raccontò un storia allucinante.

In stato di ipnosi la donna riferì di avere, in quell’occasione, avvistato diversi Ufo nonché di essere stata rapita, assieme al figlioletto, dagli alieni e quindi condotta in una base segreta sotterranea.

All’interno della base aveva assistito, oltre che alla mutilazione ed al dissanguamento di capi di bestiame bovino, all’agghiacciante visione di contenitori con all’interno parti di corpi umani galleggianti in un liquido.

La donna affermava inoltre che gli alieni, prima di rilasciarli, avevano inserito nel suo corpo ed in quello del figlio degli impianti capaci di controllare le loro menti a distanza.

Convinto che tale episodio fosse in qualche modo collegato alle strane luci da lui avvistate sulla base di Manzano, Bennewitz cominciò a filmarle ricavandone diversi metri di pellicola.

Riuscì anche a registrare e decodificare, con un programma informatico di sua invenzione, dei misteriosi segnali elettronici provenienti, a suo parere, dalle navette aliene. Bennewitz scrisse sulle sue esperienze una lunga relazione che denominò “Progetto Beta”.

Poiché l’APRO non prese molto sul serio la sua storia, Bennewit decise allora di rivolgersi all’USAF la quale si mostrò invece molto interessata al suo materiale. Infatti, in un documento USAF declassificato si legge che i film ed i nastri magnetici che Bennewitz presentò al personale della base Kirkland alla fine del 1980 vennero analizzati dal sergente Richard Doty e da Jerry Miller, un ex consulente del progetto Blue Book. Le conclusioni furono che le immagini mostravano effettivamente degli oggetti volanti non identificati, ma che non era possibile dire se costituivano una minaccia per la sicurezza della base.

Solo nel 1982 l’APRO decise di indagare sulle affermazioni di Bennewitz, affidando il caso ad uno dei suoi direttori, William Moore.

Bennewitz riferì a Moore le conclusioni a cui era pervenuto intercettando i segnali extraterrestri.

Dalle trasmissioni si evinceva un drammatico scenario; due tipi di razze extraterrestri avevano invaso gli Stati Uniti: i benevoli “Bianchi” ed gli ostili “Grigi”. Questi ultimi erano responsabili delle mutilazioni di bestiame e dei rapimenti di esseri umani.

I Grigi avevano inoltre stipulato un accordo con il governo USA, il quale aveva permesso loro di costruire una base segreta sotterranea sotto la riserva indiana degli Apache Jicarilla nei pressi di Dulce, New Messico. Gli alieni però erano sul punto di rompere il trattato.

Bennewitz, sempre più spaventato dalle sue scoperte, cercava disperatamente di avvertire le autorità (deputati e senatori, scienziati, militari e ufologi come John Lear e Linda Howe) del pericolo imminente.

Nel frattempo, William Moore era stato avvicinato dal sergente Richard Doty, il quale gli aveva rivelato come a partire dal 1980 e per quasi tre anni, gli agenti di varie agenzie governative avevano messo in atto una campagna di disinformazione contro Paul Bennewitz con lo scopo di confonderlo e di screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica.

 Doty si servì inoltre di Moore per propinare al povero Bennewitz ogni sorta di materiale fasullo confezionato ad arte dall’ AFOSI.

Lo stato mentale di Bennewitz finì col deteriorarsi progressivamente : dormiva pochissimo, si barricava in casa armato fino ai denti ed aveva allucinazioni di alieni intenti a far esperimenti su di lui. Di li a poco Bennewitz venne ricoverato in un ospedale psichiatrico a causa di un forte esaurimento nervoso.

Solo nel 1989, in occasione di un convegno del MUFON, Moore confessò alla platea di ufologi di aver preso parte alla campagna di disinformazione che aveva portato al collasso psichico il povero Bennewitz.

Disse di non aver idea del perché l’AFOSI avesse orchestrato tutto ciò e che poteva fare solo delle ipotesi.

La prima è che Bennewitz fosse stato scelto, a caso, dai servizi di intelligence come cavia per un esperimento di disinformazione applicata al mondo reale.

Oppure, che il governo, preoccupato di quello che Bennewitz stava scoprendo alla base di Manzano, avesse deciso di confonderlo a tal punto da fargli perdere interesse per la cosa e anche di renderlo assolutamente non credibile, qualunque altra informazione divulgasse.

L’ultima ipotesi paventata da Moore è che i servizi segreti abbiano voluto infliggere una punizione esemplare a Bennewitz, allo scopo di  scoraggiare chiunque avesse voluto in futuro ficcare il naso nei pressi di una installazione militare.

Moore cercò maldestramente di giustificarsi, affermando di essere stato al gioco delle agenzie governative al solo scopo di guadagnarsi la loro fiducia e di ottenere quindi informazioni classificate sugli UFO.

A quanto pare però il governo aveva colto due piccioni con una fava, in quanto anche lo stesso Moore, come Bennewitz, uscì ingloriosamente dalla scena ufologica abbandonando il salone del convegno tra i fischi e le urla di disapprovazione dei presenti.

Doty fu anche la fonte di un presunta comunicazione dell’AFOSI datata 17 novembre 1980, e destinata a divenire famosa con il nome di “Aquarius document”.  Il documento, spedito dal quartier generale dell’AFOSI della base di Bolling a Washington, D.C. e destinato al distretto AFOSI di Kirkland, menziona, in forma breve e criptica, le analisi dei negativi di un filmato UFO ripreso apparentemente il mese precedente.

Il penultimo paragrafo del telex dice:

" L’USAF NON E’ PIÙ PUBBLICAMENTE ATTIVO NELLA RICERCA UFO, TUTTAVIA, HA COMUNQUE INTERESSE RISPETTO A TUTTI GLI AVVISTAMENTI DI UFO SU INSTALLAZIONI MILITARI/TEST RANGES. MOLTE ALTRE AGENZIE GOVERNATIVE, COORDINATE DALLA NASA, INVESTIGANO ATTIVAMENTE SU AVVISTAMENTI ATTENDIBILI TRAMITE COPERTURE. UNA DI TALI COPERTURE È L’ UFO REPORTING CENTER, COSTA DEGLI STATI UNITI ED IL GEODETIC SURVEY, ROCKVILLE, MD 20852, LA NASA FILTRA I RISULTATI DEGLI AVVISTAMENTI PER APPROPRIATI REPARTI MILITARI CON INTERESSE IN QUEL PARTICOLARE AVVISTAMENTO. LA POLITICA UFFICIALE DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI E I RISULTATI DEL PROGETTO ACQUARIUS SONO ANCORA CLASSIFICATI TOP SECRET SENZA DIFFUSIONE AL DI FUORI DEI CANALI  UFFICIALI DI INTELLIGENZA E CON ACCESSO LIMITATO A “ MJ TWELVE ".

 

E’questa la prima volta che viene menzionato il MJ-12 in un presunto documento governativo ufficiale. Moore lo descrive come un esempio di disinformazione connessa al caso Bennewitz. Il documento è una versione modificata di un autentico messaggio dell’AFOSI con aggiunte spurie. Tra le più significative aggiunte, dice Moore, vi sono il falso riferimento all’ U.S. Coast Geodetic e alla NASA, che nell’originale era la NSA (National Security Agency).

Figura 4: Frontespizio del documento Aquarius

In base a quanto sostenuto da Moore, Doty sfilò il documento dalla telescrivente e glielo mostrò immediatamente. Più tardi, Doty tornò con ciò che sembrava essere una copia, ma Moore notò subito che esso non era esattamente lo stesso: vi erano infatti delle evidenti aggiunte. Poi Doty chiese a Moore di fornire il documento alterato a Bennewitz. Riluttante ad essere coinvolto nella diffusione di un documento falso, Moore ci pensò su,  poi finalmente realizzò che le fonti con cui era in contatto (quelle che gli stavano passando informazioni sulle EBE e sui loro rapporti con il governo USA)  avrebbero chiuso i ponti se lui non avesse cooperato. Così diede il documento a Bennewitz ma l'esortò a non pubblicarlo. Bennewitz fu d'accordo e mantenne la promessa di non diffonderlo.

Nel settembre del 1982 Moore era a conoscenza di tre copie dell’Aquarius telex: di quella in possesso di Bennewitz, di un’altra custodita da Moore stesso in un posto sicuro e infine, di un’ultima copia che egli teneva nella sua valigetta durante un viaggio, in quel mese, a San Francisco per incontrare qualcuno. Egli incontrò il suo uomo in mattinata e nel pomeriggio qualcuno irruppe nella sua automobile trafugando la valigetta.

Quattro mesi dopo, una copia del documento Aquarius giunse nelle mani di un avvocato di New York interessato agli UFO, e ben presto il documento ebbe una vasta diffusione.

Verso la fine del 1982 durante une delle molte “amichevoli conversazioni” con Doty, Moore disse a questi che stava conducendo ricerche sulla vecchia storia di un UFO precipitato ad Aztec, New Messico nel 1948, oggi considerata dai più un’elaborata truffa. Il caso era stato diffuso dal giornalista Frank Scully nel 1950, decretandone il suicidio professionale. Doty disse di non aver mai sentito parlare di quella storia e ne chiese a Moore i dettagli, prendendone diligentemente nota.

Il 10 e 11 gennaio 1983, Peter Gersten, direttore del CAUS, si incontrò con Doty nel New Messico. Ci furono due incontri, al primo dei quali erano presenti anche Moore ed il produttore televisivo Ron Lakis. Nel corso del primo incontro Doty si mostrò alquanto parco di commenti, ma al secondo appuntamento parlò estesamente di quelli che apparivano essere straordinari segreti.

Doty disse che il governo sa perché gli UFO appaiono in certi luoghi, senza tuttavia esplicitare oltre. “Comunque – aggiunse - sono extraterrestri senza possibilità di dubbio… e vengono da un luogo distante 50 anni luce dalla Terra”. Doty  era a conoscenza  di almeno tre UFO precipitati: l'incidente di Roswell e altri due, uno negli anni cinquanta l'altro negli anni sessanta. In tali occasioni erano stati recuperati anche dei corpi.

Un evento eccezionale, molto simile a quello rappresentato alla fine del film Incontri Ravvicinati del Terzo, ebbe luogo nel 1966. La NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale) fu coinvolta in comunicazioni con gli extraterrestri; tale sforzo è chiamato Progetto Aquarius.

Secondo Doty, talpe governative stanno raccogliendo informazioni nelle organizzazioni ufologiche  diffondendo al contempo disinformazione.

Doty parlò del documento Aquarius e disse che è impossibile far uscire dagli archivi i documenti veramente importanti. Alcuni sono protetti in modo tale che si disintegrano dopo cinque secondi di esposizione all’aria (!). Questi documenti parlano di accordi tra il governo Americano ed extraterrestri, in base ai quali questi ultimi sono liberi di condurre mutilazioni sugli animali (specialmente di bestiame bovino) e di sbarcare in una certa base, in cambio di informazioni sulla avanzata tecnologia degli UFO.

Doty disse anche che, tramite i programmi di intrattenimento popolare,  il popolo americano viene gradualmente preparato ad accettare la realtà di visite da parte di esseri benevoli di altri mondi.

A un certo punto della discussione, Doty chiese sibillinamente a Gersten : “come fa a sapere se io sono qui per  disinformarla o per darle informazioni che fanno parte del programma, sapendo che lei si accinge a parlare in giro di quanto ha sentito?”.

Alla fine del 1982, Linda Moulton Howe, una ricercatrice americana famosa per una sua dettagliata inchiesta sul fenomeno delle mutilazioni animali, ricevette una chiamata dalla HBO (Home Box Office). La voce dall’altro capo del telefono disse che la HBO era rimasta molto impressionata dal suo libro “Uno strano raccolto”, e che voleva sapere se era interessata a girare un documentario sugli UFO.

Nel marzo 1983, la Howe si recò a New York per firmare un contratto con la HBO per uno show che si sarebbe intitolato UFO- the ET Factor. La sera precedente la giornalista si era incontrata con alcuni rappresentanti della HBO ed aveva cenato con Gersten e lo scrittore scientifico Patrick Huyghe. Gersten riferì alla Howe del suo incontro con Richard Doty, ed accennò alla possibiltà di organizzarle un incontro con questi. Venne quindi fissato un appuntamento ad Albuquerque, per il 9 aprile. Doty avrebbe dovuto incontrare la Howe all’aereoporto ma, stranamente non si fece vivo. La Howe telefonò quindi a casa sua, ma un ragazzino rispose dicendo che il padre non era lì. Allora la ricercatrice telefonò a Jerry Miller, capo del Reality Weapons Testing di Kirkland ed ex investigatore del progetto Blue Book. Conosceva Miller da una precedente conversazione telefonica, quando lo chiamò per chiedergli delle affermazioni su Paul Bennewitz, nei confronti del quale la Howe nutriva un vivo interesse. Miller le aveva chiesto una copia di “Uno Strano Raccolto”, e più tardi le aveva fornito il suo numero telefonico chiedendole di contattarlo se si fosse trovata a Albuquerque. Miller andò a prendere la Howe all’aereoporto e quindi la portò a casa sua.

Durante il tragitto, Linda Howe rivolse a Miller alcune domande ricevendo però ben poche risposte. Una delle domande a cui Miller non aveva voluto rispondere era se lui fosse quel “Miller” menzionato nel documento Aquarius.

Una volta giunti a casa sua, Miller chiamò Doty il quale arrivò dopo pochi minuti, rispondendo aggressivamente alla domanda della Howe su dove fosse stato. Doty disse di aver aspettato a lungo all’aereoporto. Come scrisse la Howe in seguito “ forse egli aveva deciso di non venire all’appuntamento, ed era accettabile, nel suo ordine di idee, lasciarmi attendere all’aereoporto fino a quando Jerry Miller non  lo chiamò a casa”.

Sulla via di Kirkland, Howe chiese a Doty, il quale appariva provocatorio e nervoso, se conosceva qualcosa sull’atterraggio di Holloman. Doty rispose che era avvenuto realmente ma che Rober Emmenegger aveva la data sbagliata. L’atterraggio avvenne non nel maggio 1971 ma il 25 aprile 1964, dodici ore dopo il famoso caso di Socorro, che aveva avuto come testimone il poliziotto Lonnie Zamora (questi vide un oggetto ovale, atterrato nel deserto e due piccoli esseri in tuta bianca). 

“I militari ed il personale scientifico della base sapevano che ci sarebbe stato un atterraggio”- disse Doty- “ma qualcuno sbagliò i tempi e le coordinate. E un ricognitore militare avanzato atterrò nel luogo e nel momento sbagliato, essendo poi visto da Zamora. Tre UFO apparvero ad Holloman alle sei del mattino seguente, uno di essi atterrò mentre gli altri due rimasero sospesi nell’aria”.

Figura 5 : una rara foto di Richard Doty

Durante l’incontro tra gli extraterrestri ed i rappresentanti del governo USA, agli alieni vennero restituiti i corpi dei compagni morti, ed essi in cambio restituirono qualcosa di non specificato. Cinque telecamere, da terra e dall’alto,  ripresero l’evento.

Arrivati alla base di Kirkland, Doty condusse la Howe in un piccolo edificio bianco e grigio, la portò quindi in quello che definì “l’ufficio del mio boss” e la fece sedere al centro della stanza.

 La giornalista fece notare che quella posizione avrebbe potuto facilitare una registrazione della loro conversazione, ma Doty si limitò ad osservare che “occhi possono vedere attraverso la finestra”.

“I miei superiori mi hanno chiesto di mostrarle questo” , disse Doty mostrando una busta marrone che aveva tirato fuori da un cassetto della scrivania e da cui prelevò molti fogli di carta.

Li passò alla Howe avvertendola che le era proibito farne delle copie. Avrebbe potuto solo leggerli alla sua presenza e porre eventuali domande.

Il documento non forniva indicazioni su quale agenzia governativa, militare o scientifica avesse preparato il rapporto. Il titolo era : Briefing per il Presidente degli Stati Uniti sul Soggetto dei Veicoli Volanti non Identificati, senza tuttavia  specificare di quale presidente si trattasse.

Il documento non recava neppure una data che avrebbe potuto ricollegarlo ad una particolare amministrazione politica. Il primo paragrafo, scritto in un linguaggio burocratico,  elencava date e località di UFO precipitati e recuperati e dei loro occupanti. Questi ultimi venivano invariabilmente descritti come piccoli umanoidi grigi con grandi teste, occhi larghi e privi di naso.

Si sapeva- continuava il documento nella pagina successiva- che questi esseri, provenienti da un vicino sistema solare, erano stati qui per migliaia di anni. Attraverso manipolazioni genetiche, essi avevano influenzato il corso dell’evoluzione umana ed, in tal senso, avevano creato gli esseri umani. Gli alieni avevano anche creato le religioni.

Il documento menzionava l’incidente di Roswell del luglio 1947, ed un altro crash avvenuto colà nel 1949. Gli investigatori trovarono presso il luogo dell’impatto cinque corpi ed un alieno vivo, il quale fu trasportato presso il Laboratorio Nazionale di Los Alamos, a nord di Albuquerque.

Gli Alieni, piccoli umanoidi grigi, furono denominati Entità Bilogiche Extraterrestri, e quello ancora vivo fu chiamato EBE. EBE fece amicizia con un ufficiale dell’Air Force, ma morì di cause sconosciute il 18 giugno 1952. (l’amico di EBE, nel 1964 colonnello, fu tra quelli che incontrarono gli alieni che atterrarono ad Holloman). Ad esso ci si dovrebbe riferire con il nome di EBE-1 poiché negli anni successivi un essere simile, EBE-2, fu custodito dal Governo in un luogo sicuro. Infine un terzo alieno, EBE-3, apparve sulla scena  ed ora vive, in segreto, in una base militare .

Il documento informativo narrava di altri UFO crash, uno presso Kingman, Arizona, un altro nel Texas del sud. Veniva anche menzionato l’incidente di Aztec. I rottami ed il corpi erano stati rimossi e trasferiti presso le installazioni  di Los Alamos e Wright – Patterson.

Furono avviati molti programmi segreti per studiare il materiale recuperato. Tra questi Snowbird (ricerca e sviluppo dallo studio di un’astronave intatta lasciata dagli alieni come dono agli americani), Aquarius (un progetto ombrello sotto la quale venivano coordinati la ricerca e gli i tentativi di contatto con gli Alieni). Il progetto Sigma si occupava delle comunicazioni elettroniche con gli alieni. Vi era anche un defunto progetto Garnet, il cui scopo era di indagare l’influenza extraterrestre sull’evoluzione umana.

Stando al documento gli alieni erano apparsi a diversi intervalli nella storia umana – 25.000, 15.000 e 2500 anni fa- per manipolare il DNA umano. Un paragrafo affermava brevemente che “ duemila anni fa gli extraterrestri crearono un essere che fu messo qui per insegnare la pace e l’amore. Alla domanda della Howe se si trattasse di Gesù Cristo, Doty rispose affermativamente.

Un’altro passo del documento menzionava un differente gruppo di EBE, chiamati gli “Alti” ".

Le carte riportavano, inoltre, che il Progetto Blue Book dell’Air Force era solo una copertura per distogliere l’attenzione da progetti ben più importanti e concreti. Doty menzionò un “MJ-12” spiegando che MJ stà per “Majority”. Esso era un gruppo politico di dodici eminenti rappresentanti del governo(scienziati, ufficiali militari e dell’intelligence) che prendeva le decisioni sul cover-up ed i contatti con gli Alieni.

Doty promise alla Howe migliaia di metri di pellicola su dischi precipitati, corpi di alieni, EBE-1 e l’incontro di Holloman . Ella avrebbe potuto usare questo materiale nel suo documentario per narrare la storia di come gli ufficiali governativi fossero venuti a conoscenza che la Terra è stata visitata dagli alieni e di ciò che hanno fatto in merito. “Noi vogliamo che lei faccia il film” concluse Doty.

Linda Howe, comprensibilmente scettica, chiese perché mai le venisse offerta tale possibilità, perché doveva essere  lei e non, ad esempio, il Washington Post a dare la notizia del millennio

 Doty replicò bruscamente che i singoli sono più facilmente manipolabili e screditabili rispetto alle grandi organizzazioni. E aggiunse, inoltre, che un altro piano per rilasciare le informazioni, attraverso Emenegger e Sandler, si era arenato perché le condizioni politiche non erano favorevoli.

Nel corso delle successive settimane, Howe ebbe parecchie conversazioni telefoniche con Doty, per lo più incentrate sui problemi tecnici relativi al riversamento delle vecchie pellicole su nastro video. In diverse occasioni parlò con altri tre uomini, senza però incontrarli mai personalmente.

Doty suggerì che la ricercatrice avrebbe eventualmente potuto inserire nel documentario un’intervista con EBE-3. Ma il film avrebbe dovuto avere un’enfasi storica: esso avrebbe trattato eventi dal 1949 al 1964 e se comunque ad un certo punto la Howe avesse incontrato EBE-3, non vi era modo di prepararsi alla paura ed allo shock di incontrare un essere alieno.

Linda Howe, naturalmente, informò di quegli straordinari sviluppi Jean Abounader, il suo contatto presso la HBO, ed il suo superiore Bridgett Potter, esortandoli a prepararsi legalmente, alle ripercussioni che avrebbero seguito l’uscita del documentario. L ‘HBO le chiese di procurarsi una lettera di intenti del Governo USA con un impegno giuridicamente vincolante a rilasciare la pellicola promessa. Quando la Howe chiamò Doty per informarlo di ciò egli disse “ci lavorerò sopra”, aggiungendo che avrebbe inviato la lettera direttamente alla HBO. Quest’ultima disse che non avrebbe assicurato i fondi per la realizzazione del documentario, fino a quando non avesse avuto in mano prove certe. A questo punto la Howe era furiosa con la HBO e con Doty.

Quando Howe chiamò Doty alla base, questi sottolineò che aveva “buone e cattive notizie”.

 La ricercatrice ed una piccola troupe sarebbero stati presto capaci di intervistare il colonnello in pensione che aveva trascorso tre anni con EBE-1. La cattiva notizia era che ci sarebbero voluti tre mesi affinchè le pellicole promesse, con le immagini di EBE-1 e dell’atterraggio di Holloman, fossero disponibili. Nel frattempo la Hoew avrebbe dovuto firmare tre giuramenti di sicurezza e subire un accurato controllo. Avrebbe inoltre dovuto fornire le foto di tutti gli assistenti che l’avrebbero accompagnata per girare l’intervista.

La famosa intervista fu più volte fissata e cancellata. Nel mese di giugno Doty chiamò per dire che era ufficialmente fuori dal progetto. Fu un duro colpo per Linda Howe perché Doty era l’unico con cui avrebbe potuto mettersi in contatto. Non sapeva come contattare gli altri e aveva sempre dovuto attendere che questi la chiamassero.

A partire da ottobre i contatti andarono scemando, e nello stesso mese scadeva il suo contratto con la HBO. Tutto quello che le restava era il nome del suo contatto a Washington. A marzo questi chiamò tre volte l’ufficio della  ricercatrice, che si trovava fuori città per lavorare su una storia non collegata agli UFO. “ Al mio ritorno venni a sapere”- scrisse la Howe- che l’uomo mi aveva chiamata per spiegare che ci sarebbero stati ulteriori ritardi nel progetto cinematografico, a dopo le elezioni del 1984”.

Questo fu l’epilogo della storia, se tralasciamo un breve strascico: il 5 marzo 1988, Doty scrisse all’ufologo Larry Bryant (il quale aveva cercato, senza risultato,  di accedere alle credenziali militari di Doty attraverso il FOIA), negando di avere mai discusso di segreti governativi, o promesso filmati di UFO precipitati e di EBE vive o morte. La Howe rispose con una dichiarazione giurata circa la veridicità degli incontri con Doty e produsse copie della corrispondenza avuta con questi e con la HBO in quel periodo.

Nel 1989 Moore ebbe a dire : “all’inizio del 1983 divenni consapevole che Rick [Doty] era coinvolto, con un gruppo di diverse altre persone, incluso un tipo di Denver che io conoscevo, in un elaborato piano di disinformazione contro un prominente ricercatore UFO, che, a quel tempo, aveva connessioni con una compagnia televisiva interessata a girare un documentario sugli UFO”.

E’ chiaro che Moore si riferisse a Linda Howe. La vicenda fu un’operazione di controspionaggio, parte di un “muro di disinformazione” teso a confondere Bennewitz compromettendone la credibilità. A causa dell’interesse della Howe per il lavoro di Bennewitz, a detta di Moore, certi elementi della comunità dell’intelligence pensarono che il fatto di aver intercettato emissioni elettromagnetiche a bassa frequenza dall’area del Coyote Canyon del complesso di Kirkland/Sandia avrebbe potuto essere inserito in un film. Ciò avrebbe potuto influenzare altri (possibilmente anche i Russi) a compiere esperimenti simili, e ciò era inaccettabile!

Qualcuno in una posizione controllo decise che tutto  ciò doveva essere fermato, prima che la situazione scappasse di mano. “Il Governo- aggiunse Moore- sembrava  dannatamente ansioso di troncare i rapporti tra Linda Howe e la HBO”.

Nel dicembre del 1984, Jaime Shandera, il socio di William Moore (che aveva mantenuto i contatti con Richard Doty) ricevette il famoso rullino contenente i primi documenti Majestic.

Poco prima della diffusione del documento da parte di Moore, un’altra copia era stata inviata all’ufologo britannico Timothy Good, il quale la consegnò alla stampa. Il primo articolo sull’”Operazione Majestic-12” fu pubblicato dal London Observer il 31 maggio 1987, e ben presto l’argomento divenne l’oggetto di altri articoli sul New Jork Times, il Wshington Post e del programma notturno della ABC. Il fronte dei ricercatori si spaccò immediatamente in due fra possibilisti e scettici.

Anche se pienamente consapevole della massa di disinformazione circolante tra la comunità ufologica, William Moore rimase convinto che alcune delle informazioni fornite dalle sue fonti fossero autentiche. Nel 1988 fornì il nome di due delle sue fonti, Falcon (secondo alcuni lo stesso Doty) e Condor (che più tardi si scoprì essere il capitano dell’Air Force Robert Collins) ad una compagnia di produzioni cinematografiche. Moore e Shandera avevano dato alle loro fonti il nome collettivo di Voliera, in quanto i nomi in codice erano quelli di uccelli (si veda il riquadro sotto).

 

La Voliera

1)      FALCON, alias Richard Doty, alias Ernie Kellerstraus, addetto alla sicurezza, avrebbe lavorato a Wright Patterson. Avrebbe vissuto con un alieno.2)  CONDOR, alias Robert Collins, capitano dell’USAF, attualmente in pensione, già agente speciale del       
      servizio d’intelligence dell’USAF, avrebbe condotto indagini top-secret coperte ad alto livello.

3)      PINGUINO, alias John Alexander, tenente colonnello in pensione dei servizi segreti e di sicurezza, specialista in armi non letali e di condizionamento psicologico.

4)      GABBIANO, alias Bruce Maccabee, insegnante universitario, scienziato e ricercatore di fisica ottica presso il laboratorio per le armi di superficie della US Navy.

5)      GHIANDAIA, alias Christopher Green, insegnante universitario, nella CIA per il progetto “Remote Viewing”, capo delle ricerche biomediche alla General Motors.

6)      COLIBRÌ, alias Scott Jones, ex comandante di vascello, insegnante universitario presidente della Fondazione per la potenzialità umana.

7)      PASSERO, alias Richard Doty, ex addetto all’ufficio indagini speciali dell’USAF, ufficiale speciale a Dulce in New Mexico, forse potrebbe essere lui il fantomatico SPARVIERO.

8)      PERNICE, alias Jacques Valleé, insegnante universitario, esperto informatico al dipartimento della Difesa, già studioso UFO per il governo francese.

9)      PELLICANO, alias Ron Pandolphi, vice direttore della CIA, addetto alla divisione “affari strani”, avrebbe fatto trapelare per anni informazioni coperte dal top-secret sulle ALF e sugli UFO.

10)  GUFO, alias Harold Hal Puthoff, fisico all’Istituto per la ricerca avanzata di Austin, Texas, avrebbe lavorato per la CIA per il progetto “Remote Viewing”.

11)  AIRONE, alias generale Albert Stubblebine , ex capo del progetto “Remote Viewing”.

12)  TORTORA, alias Rosemary Guiley, scrittrice e capo del gruppo di ricerca sui crop-circles, i cerchi nel grano.

13)  UCCELLO COLONNELLO, alias Barry Hennessey, ex capo dell’ufficio per le indagini speciali dell’USAF.

14)  CORVO, sotto tale pseudonimo potrebbero celarsi Jack Verona, ricercatore per la guerra psicologica o il consigliere della sicurezza nazionale Brent Scowcraft o il fisico Edward Teller.

Inoltre vi farebbero parte i seguenti personaggi, non codificati:

A)    Robert Lazar, fisico nucleare, avrebbe lavorato nell’“Area 51”, situata nel deserto del Nevada, tra il dicembre del 1988 e l’aprile del 1989 a un progetto ultra-top-secret di retroingegneria.

B)     Clifford Stone, sergente dell’US Army, specialista addetto alle indagini ufologiche (membro del Blue Team, recupero oggetti precipitati).

C)    Robert Dean, per 27 anni ha lavorato nell’US Army, prestando servizio nell’intelligence con incarichi di qualifica “Cosmic top-secret”, e prestando servizio nel reparto operazioni dello staff del comandante supremo alleato europeo, inoltre lavorò nel Quartiere Generale delle forze alleate in Europa -NATO- in qualità di “analista dei servizi segreti”.

D)    Bill Cooper, militare dell’US Navy, lavorò per i servizi segreti occupandosi dell’addestramento del personale militare straniero.

E)     John Lear, agente della CIA, pilota d’aerei; avrebbe rivelato la collusione tra il Majestic 12 e le  ALF.

F)     Philip Corso, autore del libro “The Day After Roswell”, colonnello dell’US Army, è stato negli anni Cinquanta capo-responsabile dei collegamenti d’intelligence per il National Security Council con la Casa Bianca all’epoca della presidenza Eisenhower, ha diretto tra il 1961 e il 1963 il Foreign Technology of Army Research and Development del Pentagono, col compito di analizzare i “Roswell Files”, è deceduto il 16 luglio del 1998.

G)    Joe, nome in codice di un ufficiale in pensione delle forze speciali dell’US Army, durante la guerra del Vietnam, sarebbe stato testimone di un incontro ravvicinato con alieni del tipo Grigi durante una missione segreta in Cambogia, presso Anghor Vat.

H)    Kewper, nome in codice di un agente CIA, insegnante di procedure radio e crittografia per gli US Army Signal Corps, analista top-secret, affermò che il Majestic 12 intratteneva rapporti e quindi lavorava insieme alla sua controparte sovietica: “Aura Z”.

I)       Michael Wolf, autore del libro “The Catchers of Heaven”, ha raccolto numerose testimonianze sui contatti alieni e sulle abductions, ha lavorato come dottore presso il New England Institute for Advanced Research.

Tratto dall’articolo di Gabriele Zaffiri per DNA MAgazine : Il Mistero della Voliera

 

Il programma UFO Cover-up?…Live andò in onda nell’ottobre del 1988, con Falcon e Condor (resi elettronicamente irriconoscibili) che riferirono davanti alle telecamere le stesse storie con le quali avevano trastullato Moore e Shandera. Il programma giudicato, quasi universalmente, “risibile e imbarazzante”, fu ricordato sopratutto per le indiscrezioni degli informatori sulla predilezione degli Alieni per la musica tibetana ed il gelato alla fragola! I critici trovarono particolarmente esilarante quest’ultimo dettaglio.

 

Figura 6 : cover del volume Exempt from Disclosure

 

Richard Doty ha dato alle stampe un libro nel 2005, in collaborazione con Robert Collins e Timothy Cooper (l’ufologo che ha fornito i documenti Majestic-12 più recenti), nel quale vengono riassunte tutte le informazioni sulle EBE, alcune credibili altre un pò meno. Recentemente è stato anche accusato da qualcuno di aver messo in piedi il caso Serpo, il presunto programma di scambio tra il governo USA e le EBE.

Ha scritto Phil Patton, (columnist del New York Times ed autore di “Dreamland” un interessante reportage sull’Area 51) :

Non dava [Doty – n.d.a.] l’impressione di essere il classico tipo del militare testa di cazzo. Aveva una specie di pronuncia nasale da cow boy, e un aspetto tutto sommato piacevole. Non le voglio chiedere di violare il giuramento, ho precisato. Ho suggerito che forse  non era stato trattato molto bene, nel corso dell’intera vicenda.”Non me ne preoccupo – aveva replicato Doty – ognuno pensi pure quello che vuole. Quelli che contano sanno qual è la verità.”

“Ha distribuito qualche documento falso” gli ho chiesto.

Mi ha ripetuto che non poteva parlarne.

“Sente di aver agito conformemente ai suoi incarichi?”

“Assolutamente.”

Ha detto che mi avrebbe richiamato: sono rimasto stupito quando lo ha fatto. “Non abbiamo fabbricato nessuno di quei documenti” ha dichiarato . “Sono stato interrogato e scagionato.”

La Howe aveva portato con sé il presunto briefing, ha affermato Doty. Non dovevo credergli sulla parola. L’incontro con la Howe era stato registrato su videotape: la registrazione lo confermava.

Ha negato di aver falsificato qualunque documentazione, o di averla consegnata. Ha negato anche di essere Falcon o Condor. Falcon era un’altra persona, ha detto, sugli ottanta, se è ancora vivo.

Ho azzardato qualche ipotesi: in passato i programmi segreti erano sempre stati coperti da storie. La copertura per l’U-2 era la storiella dell’aereo per i rilevamenti meteorologici. Il caccia Stealth fu coperto in parte dal fasullo A-7, con i finti pannelli elettronici. L’AFOSI aveva mai messo in pratica azioni diversive, usando gli UFO come copertura?.

“Si,” mi ha risposto Doty, “ è nel giusto. Io non ho mai lavorato ad alcuno di essi, ma ce ne sono stati. Si chiama ‘menzogna legittima’”.

Sono poi venuto a sapere che Doty era nato a Roswell; suo padre aveva lavorato al programma U-2.

 

Chi era veramente Richard Doty? Una scheggia impazzita o un utile idiota? I dubbi sulla credibilità di Doty erano un ulteriore modo per intorbidire le acque attuato dall’AFOSI o il riconoscimento che quell’uomo era sfuggito loro di mano? Doty lasciò il servizio e venne assunto come investigatore dal Department of Public Safety del New Messico. Oggi è possibile incontrarlo a qualche convegno sugli UFO.

La Verità su tali eventi continua a rimanere un mistero!

 

 Fonti:

 

-   Clark Jerry - "UFOs in the 1980s”

-   www.dnamagine.it

-   Emenegger,  Robert.  UFO's Past, Present and Future.  New  York: Ballantine Books, 1974.

-   Howe, Linda Moulton. An Alien Harvest: Further Evidence  Linking Animal Mutilations  and Human Abductions to  Alien  Life  Forms. Littleton, CO: Linda Moulton Howe Productions, 1989.

-   Moore,  William  L.  "Crashed Saucers:  Evidence  in  Search  of Proof." In Walter H. Andrus, Jr., and Richard H. Hall, eds. MUFON 1985  UFO Symposium Proceedings, 130-79. Seguin, TX:  Mutual  UfO Network, Inc., 1985. Rept.Burbank: The Author, 1985.

-    Moore, William L. Interview with Jerome Clark (January 5, 1990).

-   Moore,   William  L.  The  Roswell  Investigation:  Update   and Conclusions 1981. Prescott, AZ: The Author, 1981. Rev. ed.:  The Roswell  Investigation: New Evidence in the Search for a  crashed UFO. Prescott, AZ: The Author, 1982.

-   Moore,  William L. "UfOs and the U S Government, Part 1."  Focus 4, 4-5-6 (June 301989a): 1-18. '

-   Patton Phil : Dreamland: un reportage dall’Area 51 – Fanucci Editore, 2001